Edgar Reitz - Cofanetto

Saimo · Utonto certificato Registrato: 16/06/11 11:47 Messaggi: 71 Status: Offline

In arrivo il 22 maggio un cofanetto con ben 11 film del regista (5 corti e 6 lungometraggi):

Baumwolle (mm, 1959)
Yucatan (cm, 1960)
Kommunikation - Technik Der Verstandigung (cm, 1962)
Geschwindigkeit (cm, 1963)
I bambini (cm, 1966)

L'insaziabile (1967)
Cardillac (1969)
La cosa d'oro (1972)
Ora zero (1977)
Susanne Tantz (1979)
Il sarto di Ulm (1979)

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Copio & incollo dal facebook della RHV:

a fine maggio dovremmo far uscire un cofanetto col cinema di Edgar Reitz, composto da ben 7 DVD.
I titoli saranno: MAHLZEITEN (L’insaziabile), CARDILLAC, DAS GOLDENE DING (La cosa d’oro), DIE REISE NACH WIEN (Il viaggio a Vienna), STUNDE NULL (Ora zero), DER SCHNEIDER VON ULM (Il sarto di Ulm) e una serie di corti e documentari sperimentali (Baumwolle, Yucatan, Kommunikation - Technik Der Verständigung, Geschwindigkeit, Die Kinder, Susanne Tantz). Ogni DVD inoltre conterrà un’esclusiva intervista al regista.

Quarry

Cofanetto Edgar Reitz (7 DVD)
Yucatan; Geschwindigkeit; Baumwolle; Cardillac; Mahlzeiten; Stunde Nul

Anno Prod :
Durata : min.

Regia : Edgar Reitz
Attori : Kai Taschner; Herbert Weissbach; Günter Schiemann; Anette Jünger; Hans Christian Blech; Catana Cayetano; Rolf Becker; Liane Hielscher; Werner Leschhorn; Tilo Prückner; Vadim Glowna; Hannelore Elsner; Harald Kuhlmann; Dieter Schidor; Rudolf Wessely

Produttore : RHV
Distributore : Terminal Video
Supporto :
Compressione :
Formato Video :
Formato Audio :
Sottotitoli :

Tipo Confezione : amaray
Dischi : 7

Trama :
Contiene:
- Yucatan (1960)
- Kommunikation - Technik Der Verstandigung (1962)
- Geschwindigkeit (1963)
- Susanne Tantz (1979)
- Baumwolle (1959)
- I Bambini (1966)
- Cardillac (1969)
- La cosa d'oro (1972)
- L'insaziabile (1967)
- Ora Zero (1977)
- Il Sarto di Ulm (1979)

Extra :

Dal 23.05.2013 da DVDSTORE a € 51,90

Saimo · Utonto certificato Registrato: 16/06/11 11:47 Messaggi: 71 Status: Offline

Posticipato al 28 agosto, giusto in tempo per Venezia, dove Reitz probabilmente presenterà il suo nuovo film.

Saimo · Utonto certificato Registrato: 16/06/11 11:47 Messaggi: 71 Status: Offline

Disponibile Cool

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Saimo · Utonto certificato Registrato: 16/06/11 11:47 Messaggi: 71 Status: Offline

Ho iniziato a vedere i film nel cofanetto, e seguendo l'ordine cronologico sono partito dai cortometraggi. Lascio qualche riga di commento, anche se su certi titoli varrebbe senz'altro la pena di dilungarsi ulteriormente. I primissimi documentari proposti sono ancora legati a un'impostazione classica (intenti divulgativi, voce fuori campo), ma al tempo stesso vibrano già di una tensione sotterranea verso un cinema nuovo, narrativo e insieme astratto. Nel cortometraggio sulle civiltà precolombiane, Yucatan, si respira ad esempio un'atmosfera allucinata, quasi da thriller soprannaturale, tanto che da un momento all'altro ti aspetteresti di vedere una mummia che cammina, ma anche Baumwolle, che di per sé illustra la coltivazione del cotone, si accende all'improvviso di sussulti quasi orrorifici (le inquadrature degli insetti che distruggono le piantagioni potrebbero tranquillamente provenire da un film di Ray Harryhausen). Nei lavori successivi si fa invece più dichiarata la matrice avanguardistica, che va a riflettere sui linguaggi della modernità, ma anche qui, un corto come Kommunikation somiglia moltissimo a certa fantascienza dell'epoca, con le macchine che anche figurativamente sembrano sostituirsi all'uomo. Die Kinder, infine, è un curioso filmetto in cui i bambini re-interpretano a modo loro usi e costumi degli adulti: siamo già in piena contestazione, e con il suo spirito naif il cortometraggio preannuncia i primi film "adulti" di Reitz.

Due parole sull'edizione: per i documentari i materiali di provenienza sono molto eterogenei (16mm, 35mm, bianco e nero, colore...), ma i film sono stati tutti restaurati da Reitz in persona, e i risultati si vedono, nel senso che a dispetto dell'età il lavoro di riversamento mi sembra svolto nel migliore dei modi. Come extra, su questo disco troviamo una lunga conversazione con il regista, che in 40 minuti ripercorre i suoi esordi nel cinema.

Un paio di fotogrammi:

Saimo · Utonto certificato Registrato: 16/06/11 11:47 Messaggi: 71 Status: Offline

Ho visto intanto il primo lungometraggio di Reitz, Mahlzeiten, che in Italia è noto come L'insaziabile, anche se per la verità sinora non aveva mai avuto una vera distribuzione. Si tratta in ogni caso del film che ha rivelato all'attenzione internazionale il regista, premiato a suo tempo anche al festival di Venezia. Col senno di poi, non è difficile capire il perché questo esordio abbia attirato tante attenzioni, visto che di fatto è in grado di dialogare senza complessi con i coevi film della nouvelle vague francese. Raccontando un rapporto di coppia che si evolve negli anni, Reitz sembra appunto confrontarsi proprio con la modernità di un Godard e un Rohmer (cui aggiungerei, almeno per certi aspetti, il Marco Ferreri de L'ape regina). Lo stile, agile e insieme rigoroso, segue i personaggi con un distacco che però non scade mai nell'entomologia fine a stessa, forse anche perché di tanto in tanto Reitz si concede qualche tiepido tocco ironico: come giustamente nota il critico che interviene negli extra, persino la scena drammatica del

Spoiler:

suicidio

in fondo è risolta con una trovata quasi slapstick.

L'edizione in DVD, anche qui, mi è sembrata ottima. Interessante, come si sarà capito, la conversazione negli extra.

Saimo · Utonto certificato Registrato: 16/06/11 11:47 Messaggi: 71 Status: Offline

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Saimo · Utonto certificato Registrato: 16/06/11 11:47 Messaggi: 71 Status: Offline

Devo dire che il terzo film del cofanetto mi ha un po' spaesato, perché La cosa d'oro (1972) è una specie di "peplum d'autore", più vicino alla Medea di Pasolini che non ad Heimat. Anche Reitz propone infatti una sua stilizzatissima versione delle Argonautiche, in cui i protagonisti hanno il volto di giovani adolescenti intorno ai 14 anni. Una scelta dettata in un certo senso da scrupoli filologici (è vero che gli eroi classici erano spesso giovani o giovanissimi), ma che sottolinea anche l'aspetto iniziatico del viaggio, collocando inoltre i personaggi in una prospettica quasi preistorica, come fossero un grado zero dell'umanità.
Il film è ricco di suggestioni e invenzioni, e l'atmosfera misteriosa non abbandona mai il racconto, anche se alcune tappe del viaggio sono forse un po' appesantite da qualche ridondanza. Del resto, se nei precedenti film Reitz aveva esplorato uno stile nervoso e moderno, qui le immagini hanno un ritmo disteso, a tratti quasi arcadico. Gli ultimi 40 minuti, ambientati in Colchide, hanno comunque una grande efficacia anche a livello propriamente spettacolare, perché nonostante la pochezza di mezzi il film qui riesce davvero a creare un suo universo fantastico (le rocce che si muovono, gli uomini talpa, gli automi da combattimento).

Il master, come al solito, è quello restaurato dallo stesso regista. Niente da eccepire sul versante tecnico.
Stimolante la conversazione inclusa come extra.

Saimo · Utonto certificato Registrato: 16/06/11 11:47 Messaggi: 71 Status: Offline

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