The tree of life (The tree of life) USA 2011
Regia: Terrence Malick
Con: Brad Pitt, Sean Penn, Fiona Shaw, Jessica Chastain, Kari Matchett, Dalip Singh, Joanna Going, Jackson Hurst, Lisa Marie Newmyer, Crystal Mantecon, Jennifer Sipes
Da piccolo Jack aveva una concezione idilliaca del mondo, conosciuto soprattutto attraverso gli occhi di sua madre, una donna che credeva nel rispetto e nell'amore verso il prossimo. Crescendo, però, si è trovato ad affrontare la dura realtà della vita, che di idilliaco ha ben poco, come gli ha invece sempre insegnato suo padre: messo a dura prova da una malattia che lo porta a diventare gracile e debole, inizia a capire cosa realmente volesse dire il padre.
Devo dire la verità: non so come iniziare questa recensione. Probabilmente perché il film non ha né un inizio, né una fine, quanto meno una trama o una sceneggiatura degna di essere chiamata così. Sono abbastanza sicuro che Terrence Malick, in un momento non precisato della sua vita, si sia reso conto che al di là della sua volontà la vita umana un giorno terminerà e che il mondo continuerà a vivere, la natura a rigenerarsi e probabilmente a creare nuova vita; tutto questo lo ha portato ad una crisi mistica irreparabile! Ecco l'idea di farlo sapere al mondo (non di fare un film), così come sua consuetudine, dopo ben 6 anni dal suo ultimo film (quello, "The new world", lo si poteva quantomeno chiamare così), prende una cinepresa per farci sapere quanto è bravo, e per 20 minuti di sequenze iniziali riempe il film di virtuosismi fini a se stessi, prende qualche bel video del National Geographic e lo monta a casaccio con del girato, sempre lo stesso, di alcuni ragazzini che giocano, come si faceva negli anni '50, e di alcune scene familiari. Tutte le scene sono fini a se stesse, non c'è nessuna crescita nella trama, non ci sono dialoghi da ricordare... l'unica cosa che si apprende è questa fede del regista che ha dubbi, che ha visto la morte, la vedrà, la vita, la nascita, la creazione, la natura e questa volontà di intraprendere un dialogo con Dio, di capire qualcosa che è al di là dell'uomo e tutto ciò che ci gira intorno. Questa testimonianza di 138 minuti è una noia mortale. Il lungometraggio potrebbe essere di ispirazione a qualche credente cristiano come una preghiera o una messa qualsiasi. Di film vi assicuro che non c'è nulla.
Recensione dal mio blog.
Indice VOL
Vuoi votare questo film ? Clicca qui
Media 5.7 su 4 voti totali.
Voti
bigdrugo : 1.0 - 1 è forse troppo, ma lo metto per la fotografia, brad pitt e sean penn
Daydream : 8.0 - Una perla in mezzo al mare della mediocrità cinefila che si trova in giro di questi tempi.
Willard : 7.0 - Credo sia stata la più grande delusione del 2011 per quanto mi riguarda. Avrei preferito si fossero concentrati di più sul dramma famigliare. Tecnicamente enorme
Giapo : 6.8 - tecnicamente e poeticamente superbo ma poco digeribile