Daniel Craig, Rooney Mara, Cristopher Plummer, Stellan Skarsgård, Steven Berkoff, Robin Wright, Yorick van Wageningen, Joely Richardson, Geraldine James, Goran Visnjic, Donald Sumpter

Quarant'anni fa Harriet Vanger è scomparsa durante una riunione di famiglia sull'isola abitata dal potente clan dei Vanger. Benché il corpo della donna non sia mai stato ritrovato, lo zio Henrik è convinto che sia stata assassinata e che l'autore del delitto sia un membro della sua stessa famiglia. L'incarico di cercare la verità è affidato al reporter Mikael Blomkvist. Al suo fianco l'abilissima hacker punk, Lisbeth Salander, una ragazza ribelle dal passato oscuro.

Remake USA del primo capitolo della trilogia di Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne. Sulla visione partivo decisamente avvantaggiato. Dopo aver letto la trilogia, avevo deciso a suo tempo di guardarmi anche il film orginale svedese osannato da più parti. A parte la bellissima Naomi Rapace, per me quella trasposizione era ai livelli di tanti TV movie. Ora invece con Fincher è tutta un'altra storia. La sua capacità di raccontare è incredibile, inoltre i due attori principali sono perfetti: bravissimo Craig e ancora meglio Rooney Mara, tant'è che la prestazione le è valsa la candidatura al Premio Oscar. Bellissime le ambientazioni e ottime le musiche che accompagnano la visione di tutto il film; soprattutto quando le situazioni incominciano a farsi difficili, è ben congeniata l'atmosfera musicale che diventa sempre più cupa e opprimente instillando nel pubblico un sempre maggior senso di inquietudine. In definitiva era difficile chiedere di meglio ad una trasposizione cinematografica di un ottimo libro. Probabilmente tanti continueranno a preferire l'originale perché primo in ordine di tempo e sostenendo che Fincher non abbia aggiunto niente di nuovo. E qui il problema a mio avviso è spinoso. Perché per aggiungere qualcosa avrebbe dovuto comunque cambiare la storia del libro, che di per sé era già perfetta. Perciò perché dover cambiare qualcosa? Lui l'ha semplicemente raccontata nel suo modo. Che io ritengo sia il migliore