Phenomena

lorbull

Phenomena (Phenomena) ITA 1985

Regia: Dario Argento

Con:

Donald Pleasence, Jennifer Connelly, Daria Nicolodi, Fulvio Mingozzi, Antonio Maimone, Fausta Avelli, Michele Soavi, Franco Trevisi, Fiore Argento, Fiorenza Tessari, Federica Mastroianni, Patrick Bauchau, Kaspar Capparoni

Jennifer, una ragazzina americana con la straordinaria capacità di "comunicare" con gli insetti, si trova in un collegio di Zurigo per studiare. Ma tra le verdi e tranquille vallate, si aggira un pericoloso maniaco necrofilo che uccide le ragazzine e nasconde i loro corpi...

Jennifer, in Svizzera per studiare, si trova coinvolta in misteriosi assassinii di ragazzine dai quali esce incolume grazie al suo rapporto parapsicologico con gli insetti e all'aiuto di un entomologo paralitico. Sulla scia di Suspiria (1977), la natura ha un posto importante nel 9° film di D. Argento: il vento (phön), l'acqua, gli animali (lo scimpanzé vendicatore), soprattutto gli insetti per i quali il regista mette in opera acrobatiche e pazienti tecniche di ripresa, contrapposti al degrado degli umani con il punto più basso toccato dal mostruoso figlio di Mrs. Bruckner (make-up dell'ottimo Sergio Stivaletti). Il programmatico disinteresse per la logica narrativa e le sue convenzioni esplode nel delirio truculento dell'ultima mezz'ora con 4 o 5 finali infilati l'uno nell'altro, ulteriore dimostrazione di un narcisismo esibizionistico quasi disperato. (Mymovies.it)

Indice VOL

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Media 7.5 su 3 voti totali.

Voti

lorbull : 8.5 - Dopo Profondo Rosso il mio Argento preferito.
Giapo : 7.0 - funziona, anche se con qualche forzatura di troppo
Amanda_Rogers : 7.0 - L'ho visto una sola volta al cinema e mi piacque tantissimo. Dovre rivederlo per dare un giudizio più completo.

Giapo · Utonto rovinato Registrato: 01/08/06 11:20 Messaggi: 2297 Status: Offline

Tra i progetti di Dario Argento c'era quello di realizzare una fiaba horror intitolata Suspiria. Il progetto riuscì solo in parte perché gli fu praticamente impedito di far recitare delle bambine in un contesto così drammatico. Il regista si prende una piccola rivincita qualche anno dopo girando Phenomena, il cui carattere fiabesco è suggerito non solo dalla suggestiva realizzazione visiva, ma anche dalla presenza di un'eroina appena quindicenne (la bellissima Jennifer Connelly) alle prese con il classico "orco" nascosto nei boschi. Se poi mettiamo il fatto che l'eroina interagisce e viene aiutata dagli animali del bosco (anche se magari sono un po' più ripugnanti di quelli che aiutavano Biancaneve), direi che gli ingredienti per una buona fiaba ci sono proprio tutti.
Le premesse sono intriganti ma, dopo una prima parte un po' confusa divisa tra incubi e (discutibili) visioni che accompagnano la nostra affezionatissima in improbabili passeggiate notturne, il film cambia improvvisamente piega trasformando la bella e fragile Jennifer in una sorta di investigatrice che, come in qualunque fiaba che si rispetti, finisce diretta in bocca all’orco.
La storia non mi ha convinto, risultando abbastanza forzata e confusa: che ci combinano tutte quelle sconcertanti visioni con la seconda parte del film? Chi ha avuto la forza di sciogliersi dalle catene commettendo il primo omicidio? E perché?
A tutti questi interrogativi Argento risponde con la sua Maestria, intrattenendo lo spettatore con una superba regia e fotografia che ci immergono efficacemente nel carattere fiabesco della storia (grazie anche a delle locations azzeccatissime) e alternando lunghe e ansiose perlustrazioni ad improvvisi atti di notevole efferatezza. Il tutto sottolineato da un'ottima colonna sonora, caratterizzata dalla sognante musica di Simonetti che si alterna alla cattiveria degli Iron Maiden e dei Motorhead.
Insomma, nonostante dietro le quinte si nasconda qualche pecca lo spettacolo funziona. E a convincermi definitivamente ci ha pensato il fantastico, scioccante finale.
Peccato che la recitazione non sia all'altezza, con una Connelly particolarmente apatica. O sarà colpa del doppiaggio? Sarebbe interessante seguire il film in versione inglese, peccato che l'edizione della Medusa non abbia ritenuto fondamentale fornirci questa opportunità.