Edward Bloom sta morendo. Cosa, questa, piuttosto strana per uno come lui! Infatti, chi l’avrebbe mai detto che Edward Bloom avrebbe fatto una cosa tanto poco originale e così tanto umana come... morire. Di certo non se l’aspettava suo figlio William. Dopo tutte quelle storie fantastiche che quell’essere soprannaturale di suo padre gli aveva raccontato. Dopo che quel giramondo di suo padre, con i suoi lunghi periodi d’assenza da casa, aveva contribuito a divenire per lui più un mito che una persona reale. Dopo che quel burlone spara-barzellette-a-raffica di suo padre s’era eternamente nascosto dietro un’irriducibile maschera da buffone di corte. Dopo tutto questo il padre di William Bloom che fa? Muore. Muore davvero. Be’, davvero si fa per dire. Perché ognuno ha una sua idea di ciò che è vero e, poi, racconta le storie come meglio crede. Oppure... sì certo, uno diviene immortale se altri continuano a raccontare le sue storie... ma forse (forse) tutto dipende anche da come sono state e saranno raccontate, queste storie. Perché anche il “come” ti può rimanere dentro.
Big Fish dicono sia un romanzo. Caspita, è scritto pure sulla copertina! Per tanti è stato e può essere più un breve viaggio fuori dalla fissità della vita. Romanzo o no, è un continuo altalenare tra risate e riflessioni; avventure straordinarie e vicende ordinarie; momenti paradossali e momenti di commozione. Si viaggia avanti e indietro tra fantasia e realtà. E le due cose spesso si confondono. Anzi no, non spesso: sempre! Così, quando decidiamo di leggere questo veloce libercolo, durante quel pomeriggio uggioso di una domenica autunnale, o magari durante quella mattina oziosa di una giornata estiva di vacanza, insomma quando abbiamo voglia di rompere per poco (quel tanto che ci permette di riprendere fiato) con la normalità che ci circonda... ecco, in quel momento, dobbiamo accettare di restare qualche ora in sospeso e goderci queste pagine di “vera fantasia”. Non è un classico della Letteratura, non è un capolavoro universalmente riconosciuto, non lo caratterizza certo uno stile classico e riconoscibile. Wallace non è autore prolifico e d’esperienza, ma ha saputo nascondere tanta umanità tra le righe sgorgate dalla sua inventiva e dal suo vissuto. E questo piace e piacerà sicuramente a tutti. Anche se, obiettivamente, solo un uomo poteva farne un film.
_____________