Un sacco bello

Torrance

Ferragosto è alle porte e tre persone diverse stanno programmando o hanno già programmato come passarlo:
Un bullo trucido passerà il ferragosto a Cracovia con un amico, il quale però non è molto convinto
Un capellone hippie distribuisce volantini ai semafori di Roma
Un giovanotto timido e un po imbranato deve partire per Ladispoli per passare il ferragosto con la madre.
Il film si dipana raccontando come si svolgono le vicende di questi tre personaggi, le loro avventure/disavventure e le loro peculiarità caratteriali; Il bulletto è un uomo rozzo, romanaccio puro che appella le persone con "maschio" ( come si vede al semaforo ), caricatura sensazionale del trucido di borgata, geniale che sa distriarsi sempre dalle situazioni e che spara qualche balla di troppo ( vedi il racconto all'ospedale ) da piegarsi in due dalle risate.
Il capellone è il figlio del grandissmo Mario Brega, comprimario leggendario presente in moltissimi film, il quale avendo ritrovato il figlio per caso al semaforo, lo convince a tornare a casa e a parlare un po dato che non si vedevano da 2 anni. Il figlio infatti ad un certo punto aveva abbandonato tutto per seguire la fantomatica congrega di Dio enon aveva dato più notizie di sè.
Il giovanotto mammone invece incontra sulla sua strada una ragazza spagnola bisognosa d'aiuto e di un posto per dormire e lui combattuto dai doveri nei confronti della madre decide di rimanere a casa e non partire per Ladispoli per stare con la bella Marisol.
la storia viene raccontata a in ordine partendo dal trucido poi il capellone e poi il mammone e poi si ricomincia fino ad arrivare all'epilogo delle tre storie;
Il trucido dopo aver perso l'amico iniziale con cui è partito per una colica, è costretto a tornare indietro e tenta di trovare qualcuno con cui partire per Cracovia ma è fondamentalmente solo, come si vede nella scena in cui sfoglia l'agendina dei numeri di telefono ed è per la maggiorparte vuota oppure ha numeri dello stadio, elettrauto ecc...., riesce comunque a partire con un amico di un amico che non aveva mai visto,vecchio, bruttarello ma pur di andare accetta il compagno;L'Hippy dopo essere stato intrappolato dal padre in casa e aver sentito un prete, un professore e un cugino ( tutti interpretati magistralmente da Verdone ) che tentavano di convincerlo a cambiare vita viene riaccompagnato dal padre rassegnato al Semaforo e prosegue la sua vita con i compagni dei Bambini di Dio;
Il mammone invece dopo essersi quasi avvicinato a baciare la bella spagnola viene interrotto dall'arrivo del ragazzo di lei; i due fanno l'amore e vanno via senza dire niente al ragazzo il quale rimane profondamente dispiaciuto e deluso.
I comuni denominatori sono due: la risata in cui è maestro carlo Verdone dando vita a una serie di personaggi macchiettistici tutti davvero ben riusciti e spettacolarmente divertenti: Il trucido, l'hippie, il mammone, il prete, il professore, il cugino, tutti personaggi con tic, nevrosi, parlate strane, atteggiamenti particolari, tutti con la loro peculiarità e tutti estremamente divertenti.
il secondo comun denominatore lo si può riscontrare alla fine del film ed è lo scoppio della bomba che tutti e tre sentono indistintamente da dove siano.
la risata è imperante nel film ma c'è una sottile vena malinconica in tutti e tre i personaggi, soprattutto nel bulletto, proprio quando cerca assolutamente qualcuno per partire ma amici non ne ha.
Carlo Verdone quindi sperimenta le sue doti di immedesimarsi in vari personaggi ed è un esperimento che ripeterà dapprima l'anno dopo con Bianco, Rosso e verdone e poi via via nella sua carriera con grandissimo successo.
Frasi e citazioni divertenti ce ne sarebbero a bizzeffe, dal bullo che fermo al semaforo perchè non parte la macchina chiama aiuto con " maschio , maschiooo "
al suo racconto del cinese/giapponese caduto nel fiume, riscucchiato e poi ritrovato 20 giorni dopo tutto gonfio, alla parlata dell'Hippie e al carattere di mario Brega fino ad arrivare alla tipica espressione del Mammone quando pensa e della sua bonaria ingenuità
Un film immancabile per chi vuole ridere a crepapelle ma con una punta di riflessione sulla solitudine e sul fallimento.

Voto: 9