Cuore selvaggio

[Torrance]

Questo quinto lungometraggio di Lynch è il film che , indubbiamente, ha la trama più comprensibile, non disdegnando però sempre quella punta di onirico e surreale che contraddistingue il regista e le sue opere.
Il film è fondamentalmente una favola grottesca infarcita di eccentricità e cura dei dettagli ( vedi la giacca di pelle di serpente che da identità alla sua libertà ); una storia d'amore e di sesso.
I personaggi, non solo i principali, sono sempre caricature estreme e surreali ( Dafoe in primis ) che accompagnano in maniera perfetta l'ambientazione del sud degli stati uniti e della sua grande illusione.
La cosa che mi ha sorpreso è stata il finale, un happy ending di cui non credevo fosse capace Lynch, ma che analizzandola è stata la miglior soluzione possibile.
Molto bello il momento in cui Laura Dern sbatte ltre volte i tacchi delle scarpe come Dorothy nel mago di Oz, chiedendo un aiuto dalla fantomatica Strega dell'est, di aiutarla ad affrontare quella situazione.
Ho notato molto rimandi, caratteristica peculiare di Lynch, a Velluto Blù, come il dettaglio costante del fuoco, in questo caso del fiammifero, su cui viene posta l'enfasi che ricorda la candela di Velluto Blù; e ancora l'omicidio di Farragut mentre attorno Juana viene pervasa da una smania sessuale; scena che ricorda Hopper che picchia Maclachlan in Velluto Blù.
In ultima analisi la colonna sonora di Angelo Badalamenti, collaboratore fisso di Lynch, che non sbaglia un colpo; Passa dal Metal a Elvis Presley con una facilità disarmante ma sempre al momento giusto e mai scontato.
Questa è l'ennesima riprova che questo regista è entrato a pieno titolo tra i miei preferiti.

Film: 8