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Il forum delle libertà... facciamo tutti un po' come cazzo ci pare!
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EggShen
Cambusiere
Registrato: 22/09/06 14:44 Messaggi: 3923 Status: Offline
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Inviato: Ven 23 Mar, 2007 10.04 Oggetto:
Re: Il Signore Degli Anelli |
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bigdrugo ha scritto: | Perchè farlo ?
perchè milioni di fan del mondo del libro aspettavano una degna trasposizione. |
E qui il discorso si fa complicato. Personalmente non amo il fanatismo. Preferisco di gran lunga chi apprezza genuinamente un'opera. E chi apprezza genuinamente un romanzo che, come dicevo sopra, sia un capolavoro o sia in qualche modo entrato nel dna della gente, di certo non vuole trasposizioni. Che poi è quello che dicevo prima.
bigdrugo ha scritto: | inoltre la new line, la medusa e tutti quelli che hanno lavorato al film hanno avuto un beneficio economico non indifferente. Le carriere di tutti gli attori (o quasi) hanno preso il volo.... basti pensare alle carriere di Orlando Bloom, Cate Blanchet, E. Wood e tanti altri.... |
E chi se ne... ehm... a parte ciò, preferisco altre prove di Wood. Per gli altri attori può valere quello che hai detto. Per Wood, invece, ISDA sarà stato un buon affare economico, ma non so fino a che punto professionale.
bigdrugo ha scritto: | Il film poi ha cambiato il modo di fare cinema, il fatto di fare 3 film ha condizionato molto tutti i produttori, che adesso ci propongono più trilogie , può essere un bene o un male ovviamente... dipende da come si fanno le cose... |
Certo, è nuovissima l'idea di fare una trilogia! Specie se il lavoro letterario da cui si parte è già diviso in tre parti!
bigdrugo ha scritto: | E inoltre c'è stato un ritorno d un genere che era deceduto cinematograficamente parlando. |
Su questo non mi posso pronunciare.
bigdrugo ha scritto: | Poi il mercato dei dvd ... è stato cambaito... se oggi abbiamo tutte ste extended è merito del signore degli anelli... se oggi abbiamo le gift è merito del signore degli anelli che le ha lanciate... |
L'unico motivo per cui potrei detestare (in senso buono ) Jackson, è proprio questo.
pkdick ha scritto: | E questo tra l'altro... |
Ti vorrei scrivere un po' di impressioni... ma mo' son di frettissima
Stiam mettendo su una bella discussione, però... o no?
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thecheig
Maggiordomo
Registrato: 07/03/06 17:01 Messaggi: 11953 Residenza: S A L E R N O Status: Offline
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Inviato: Ven 23 Mar, 2007 10.13 Oggetto:
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onestamente io tutto posso fare tranne che criticare PJ e tutto il suo lavoro
da amante del cinema fantastico sono contentissimo di quello che ha fatto, soprattutto vedendo le varie cagate che gli sono succedute nel tentavivo
di emularne il successo ( Eragon in primis )
e poi ci sono cresciuto con elfi bardi nani e troll ( la saga di Ultima e Bard's Tales sul Commodore 64 hanno fatto storia ) e non potrei mai criticare una opera di tale portata
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pkdick
Utonto rovinato
Registrato: 16/10/06 21:04 Messaggi: 2091 Residenza: Mercogliano (AV) Status: Offline
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Inviato: Ven 23 Mar, 2007 10.27 Oggetto:
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ma infatti nessuno finora ha parlato di un brutto lavoro
però è anche bello mettersi ad analizzare un pò quello che ci è piaciuto di più o di meno
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bigdrugo
Utonto incapace e markettaro
Registrato: 05/04/06 18:43 Messaggi: 9171 Status: Offline
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Inviato: Ven 23 Mar, 2007 12.39 Oggetto:
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Se non fosse stato per ISDA non avrestri visto E. Wood da nessun'altra parte, secondo me. o quantomeno non te ne saresti accorto.
Poi per quanto riguarda la trilogia... del signore degli anelli il problema è sempre stato quello della lunghezza... il colpo di genio di PJ è stato proprio farne tre film.. anche se si tratta di tre libri la storia è una... non c'è quasi nulla di autoconclusivo... quindi un film solo sul primo libro nessuno pensava di poterlo fare, e nessuno poteva pensare che il pubblico avrebbe risposto così per vedere 1/3 di un unico film.
Dopo il successo della trilogia, sono arrivati i vari matrix reloaded e revolution... dove il secondo film non chiude nulla... la trilogia dei pirati dove il secondo film non chiude nulla.. eragon che non chiude nulla ed è studiato apposta come trilogia... e tanti altri esempi...
Ovviamente non parlo di trilogie classiche dove i tre film sono anche separabili. vedi indiana jones e ritorno al futuro.
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EggShen
Cambusiere
Registrato: 22/09/06 14:44 Messaggi: 3923 Status: Offline
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 9.55 Oggetto:
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bigdrugo ha scritto: | Se non fosse stato per ISDA non avrestri visto E. Wood da nessun'altra parte, secondo me. o quantomeno non te ne saresti accorto. |
Deep Impact e Tempesta di ghiaccio (consigliato e finalmente in offerta su dvd-store). Ammetto di non aver riconosciuto Frodo quando l'ho visto, ma Wood aveva buone esperienze alle spalle, al contrario di altri suoi colleghi isdiani.
bigdrugo ha scritto: | Poi per quanto riguarda la trilogia... del signore degli anelli il problema è sempre stato quello della lunghezza... il colpo di genio di PJ è stato proprio farne tre film.. anche se si tratta di tre libri la storia è una... non c'è quasi nulla di autoconclusivo... quindi un film solo sul primo libro nessuno pensava di poterlo fare, e nessuno poteva pensare che il pubblico avrebbe risposto così per vedere 1/3 di un unico film. |
Tutti quelli che conoscevano la trilogia di Tolkien erano perfettamente consapevoli che "la storia" si sarebbe conclusa solo col terzo episodio. Nessun "colpo di genio", solo necessità... e tanto denaro a disposizione per realizzare il progetto.
bigdrugo ha scritto: | Dopo il successo della trilogia, sono arrivati i vari matrix reloaded e revolution... dove il secondo film non chiude nulla... |
Episodio V. E ho detto tutto.
pkdick ha scritto: | E questo tra l'altro è il motivo per cui credo che tutto sommato da Lo Hobbit si potrebbe trarre qualcosa di buono: una matrice letteraria più "semplice", meno cervellotica, ma che mantiene comunque le sue dosi di fascino ed epicità. |
Lo Hobbit è intimamente connesso con Il Signore degli anelli, non solo dal punto di vista della storia. É vero che si può leggere come romanzo a sé. Il tutto è autoconsistente e si può partire da lì per farne un buon film: un buon sceneggiatore non dovrebbe avere problemi.
É difficile maneggiare Tolkien, perché infarcisce le sue opere con elementi di varie tradizioni letterarie, in particolare di quella antica germanica e in generale nord europea precristiana. Il tutto adattandolo a metafora sociale e politica: Tolkien non è stato sempre "simpatico" a tutti, anzi! Per varie ragioni, in patria non era considerata una buona lettura a scuola, contrariamente a quanto accadeva all'opera del suo amico Clive Lewis. Leggere ISDA, ma anche Lo Hobbit può essere impegnativo. Io ci provo, poi alla fine dell'anno avrò un quadro migliore Per inciso, a tutto ciò son stato iniziato da un prof. di liceo, altrimenti difficilmente mi sarei avvicinato ad un romanzo fantasy. Ciò che importa qui è che uno che apprezza davvero il lavoro di Tolkien (non un fan) non può desiderare una trasposizione. Chi, invece, è semplicemente attratto dalla magia di Nani, Elfi, Draghi ecc. di certo desidera "vederli" sul grande schermo. E ammetto che anch'io mi lascio affascinare dalle immagini che ha saputo realizzare Jackson, il cui lavoro, come dicevo sopra, trovo tutt'altro che brutto, ma è pur sempre un lavoro del quale si poteva fare a meno. D'altra parte il cinema non è una cosa sola. E Hollywood è di certo molto brava ad ammaliare con immagini da sogno. Ma veniamo a noi...
pkdick ha scritto: | Credo che nessun soggetto sia da scartare a priori, e che non sia un delitto "scomodare" opere letterarie, famose od oscure; l'importante è distaccarsene il necessario per trasformarle in altro, fare cinema insomma. |
Non sono del tutto d'accordo con te.
É vero che chi parte da un soggetto letterario per fare un film (che poi è più dell'80% dei casi!) deve destrutturare l'opera letteraria e alla fine fare qualcosa di diverso: cinema, appunto. E già qui ci sarebbe da discutere, perché mica tutti son bravi a farlo. Ad ogni modo, così come sei (e sono) pronto ad accettare che il cinema abbia le sue peculiarità, non dobbiamo dimenticare che stessa cosa vale per la letteratura. Ora, semplificando un po', ci sono stati scrittori che hanno fabbricato opere indelebili, sfruttando al meglio il mezzo letterario. Queste opere sono letterarie e tali devono rimanere. Certo, uno può aver apprezzato a tal punto un romanzo da sentire il desiderio di celebrarlo con qualche strumento che gli è più congeniale. E qui ti do ragione: qualunque soggetto, anche celeberrimo, può fare all'uopo. Ciò non toglie, però, che, in questo tentativo, alla fine si produca qualcosa che è inferiore qualitativamente all'opera di partenza. Anzi, più il prodotto letterario è "elevato", cioè ha, tra l'altro, sfruttato al meglio gli strumenti propri della letteratura, più è probabile che il prodotto derivato (il film) risulti deludente. Attenzione! Prima che qualcuno se ne esca con "ma il cinema e la letteratura sono incommensurabili", sottolineo che nella mia valutazione sto tenendo separate le due cose: il film rimane comunque analizzato in ambito cinematografico, l'opera scritta, in ambito letterario. E non potrebbe essere diversamente.
Faccio un paio di esempi.
Prima d'andare a vedere il film del 2005, mi lessi Orgoglio e pregiudizio della Austen. Non avevo mai letto niente di questa scrittrice e fu una bellissima scoperta. Fluente, lineare, pungente quanto basta, ironica: Orgolgio e pregiudizio si legge di un fiato, tanto è ben ritmato. Vado al cinema e... dov'è la Austen? E qui mi riferisco alle immagini hollywoodiane di cui sopra. Nel film di... boh, non ricordo il regista... va be', quel film con la Knightley gli ambienti e i costumi son stati (credo) riprodotti alla perfezione. Al contrario di altri film del genere, ad esempio, viene trasmessa l'idea che una certa borghesia nascente che si contrapponeva alla tradizonale nobiltà inglese, era pur sempre piuttosto rozza. Ma viene a mancare l'atmosfera, la satira, i sentimenti di cui all'epoca si aveva una anifestazione, oltre che ad una percezione, del tutto diverse. Ecco che il film ha scelto di presentare al meglio un aspetto del romanzo. Sta bene, anche perché adattare vuol dire compoiere delle scelte. Quel che dico io è che tali scelte non sempre sono corrette. Capisco che riprodurre realisticamente costumi e paesaggi dell'epoca sia un lavoraccio che va anche applaudito e premiato, ma un film non può essere solo questo. Tanto più che esiste tutta una parte di mondo per il quale scrittori come la Austen, Dickens (per inciso, Oliver Twist di Polanski m'ha lasciato del tutto indifferente) o venendo più vicino Forster (quanto mi piacciono Camera con vista, Passaggio in India) fanno parte del codice genetico: sono opere intoccabili. Certo, nessuno impedisce a chicchessia di trarne film e le intenzioni possono essere le migliori (drugo sopra parlava di "passione"), ma - come dire? - non basta il pensiero.
Un esempio che mi sta a cuore: Lolita. Il romanzo di Nabokov (o come diavolo si scrive) è bellissimo. La cosa forte è che inizia con una prima pagina introduttiva, alla fine della quale si pensa: "Ammazza che mattone!". Poi si trasforma in uno scritto piacevole da leggere come pochi. Anche qui, ritmo, ironia, arguzia... come vedi le caratteristiche dei grandi scrittori sono comuni, benché si evidenzino in maniera diversa. E Kubrick, secondo me, fa vedere, anche più che in altri film, quanto sia grande. Scrive la sceneggiattura a quattro mani con Nabokov e rimane fedele al romanzo. Di nuovo, rimanere fedele ad un romandzo non vuol dire raccontare la stessa storia, nella stessa sequenza ecc Può smebrare paradossale, ma la storia non è di primaria importanza in processi di adattamento. In tal modo, Kubrick parte da un'opera letterariamente elevata e riesce, cinematograficamente, a produrre qualcosa di pari livello. Ops, dimenticavo: secondo me. Lolita è per me un romanzo eccezionale, ma anche un grandissimo film.
Mo' mi fermo, tu piuttosto, con quel bel nick, non mi dirai che ti son piaciute proprio tutte le trasposizioni dei romanzi e racconti di Dick?
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bigdrugo
Utonto incapace e markettaro
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 11.02 Oggetto:
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eggshen la new line voleva fare un film in due tempi... solo PJ insistette e vinse la battaglia per fare di ogni libro un film.
Secondo me da fan o da non fan tutti vogliono vedere REALIZZATE le loro opere preferite... Se hai paura che vengano rovinate non vedrai mai nulla di buono... invece è sempre giusto provarci... se fatte bene , come ISDA, restano nella storia e chi ha letto il romanzo ha delle soluzioni visive e di interpretazione che prima leggendo solo il romanzo non ha.
Lo hobbit per me è un capolavoro di libro, è più scorrevole del SDA ed è adatto a tutti, anche a bambini... bellissimo.. Il SDA giustamente come opera più importante deve essere molto descrittiva, anche la letteratura dell'epoca lo esigeva se vogliamo, un romanzo fantasy a quei tempi poteva anche non voler dire nulla se non spiegavi cosa sono elfi, nani etc etc.. poi lasciamo stare che Tolkien abbia inventato un linguaggio tutto suo e tante altre cose.. insomma un genio. Tornando alla trilogia di PJ... sono convinto che abbiamo fatto un grandissimo lavoro, oltre che faticoso e di molta dedizione... io quando vedo gente che lavora per passione apprezzo sempre un pò di più quello che fanno. sarebbe fondamentale se tu potessi vederti le tre versioni estese del SDA con il commento al film del regista e delle sceneggiatrici. si capiscono molte cose.
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EggShen
Cambusiere
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 12.33 Oggetto:
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bigdrugo ha scritto: | eggshen la new line voleva fare un film in due tempi... solo PJ insistette e vinse la battaglia per fare di ogni libro un film. |
Ah be', ma quella di Jackson allora è stata una dovuta opposizione, non un "colpo di genio". Comunque gliene bisogna dare atto.
bigdrugo ha scritto: | Secondo me da fan o da non fan tutti vogliono vedere REALIZZATE le loro opere preferite... |
No, non tutti.
bigdrugo ha scritto: | Se hai paura che vengano rovinate non vedrai mai nulla di buono... |
Un regista non può rovinare un'opera: quella esiste a prescindere dal film. Un regista, al massimo, può rendere un onorevole omaggio, o rendersi ridicolo.
bigdrugo ha scritto: | come ISDA, restano nella storia e chi ha letto il romanzo ha delle soluzioni visive e di interpretazione che prima leggendo solo il romanzo non ha. |
Ok per le "soluzioni visive", se non fosse per il fatto che il romanzo non ha soluzioni visive.
La questione delle interpretazioni è spinosa e non so quanto un buon regista sia interessato a interpretare. Di certo un lettore attento e non superficiale non ha bisogno di un film. Ma il tutto dipende dall'opera letteraria.
bigdrugo ha scritto: | se vogliamo, un romanzo fantasy a quei tempi poteva anche non voler dire nulla se non spiegavi cosa sono elfi, nani etc etc.. |
Non ne sarei così certo.
bigdrugo ha scritto: | Tornando alla trilogia di PJ... sono convinto che abbiamo fatto un grandissimo lavoro, oltre che faticoso e di molta dedizione... io quando vedo gente che lavora per passione apprezzo sempre un pò di più quello che fanno. |
Su questo, son d'accordo.
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pkdick
Utonto rovinato
Registrato: 16/10/06 21:04 Messaggi: 2091 Residenza: Mercogliano (AV) Status: Offline
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 13.14 Oggetto:
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no, non mi sono piaciute tutte le trasposizioni di dick (va detto che impostor, a scanner darkly e forse qualcos'altro ancora mi mancano) ma ciò non toglie che consideri l'immaginario che ha messo su una riserva infinita per possibili film. buoni o non buoni? questo dipenderà tutto dalla messa in scena. blade runner ha peculiarità proprie che lo rendono indipendente dal romanzo breve da cui ha preso vita. Così come d'altra parte non è in grado di catturarne una miriade di aspetti, ma questo non rende per me il film peggiore del romanzo.
Un cineasta che in futuro si volesse confrontare con Ubik (magari usando la sceneggiatura preparata dallo stesso Dick e che giace inutilizzata) potrebbe riuscire a non cogliere efficacemente il claustrofobico senso di destabilizzazione della realtà che lo caratterizza, ma chi lo cosa potrebbe tirare fuori? non mi va di essere prevenuto a priori, il libro preferisco lasciarlo fuori dalla sala di proiezione. Perchè su un punto hai ragione, se si tiene presente il libro la visione finirà per esserne pregiudicata (ricordo che mi fece schifo la zona morta di cronenberg; avevo finito il giorno prima il romanzo di king). Credo che la lettura generi una miriade di sfumature di interpretazioni e di senso che oltre ad essere in buona parte personali, il linguaggio cinematografico non ha proprio i mezzi per esprimere. E quindi questa, si, è una sfida persa in partenza.
fai l'esempio di orgoglio e pregiudizio, su cui mi trovi (sia cinematograficamente che letterariamente) ignorante. io però non mi sarei premurato di leggere il libro prima della visione, anzi, avrei fatto passare l'intervallo di tempo più lungo possibile.
Credo ci sia una differenza di visione sostanziale, probabilmente tu da lettore appassionato non sopporti che alcune opere possano essere "violate", anche perchè no potrai fare a meno di far caso alle cose che ti avevano colpito e che il regista non riesce a trasmettere in maniera efficace. Io cerco di farmi meno problemi in merito (il che, essendo più ignorante, mi viene anche più facile ) . Non credo che uno dei due approcci sia necessariamente sbagliato.
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EggShen
Cambusiere
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 14.11 Oggetto:
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Il problema della violazione non si pone, se non in alcuni casi. Se vogliamo fare un esempio al limite (ma proprio al limite, eh) ogni volta che salta su uno che dice di voler portare I promessi sposi su grande schermo, a me vengono i brividi.
Non tutti gli scrittori son Manzoni (purtroppo o per fortuna) e così non c'è bisogno, come dicevo, di preoccuparsi troppo della violazione delle opere. Sono dunque d'accordo sul fatto che non bisogna farsi influenzare eccessivamente dalla lettura del romanzo dal quale è stato tratto il film che stiamo guardando. Ma in qualche misura sì, però...
Qual è questa misura? Be' dipende dall'opera letteraria. Quando sono andato a vedere Orgoglio e pregiudizio non mi aspettavo di trovare tutto il romanzo nel film: chi tenta di fare una cosa del genere, finisce di fare un brutto film e basta. Così come per noi romanzi come Il Gattopardo o I Malavoglia hanno un valore storico e sociale che va al di là dei fatterelli narrati, così il romanzo della Austen per un inglese è una testimonianza per gli inglesi. Così come io e te abbiamo nel sangue Tomasi di Lampedusa o Verga, così gli inglesi hanno nel sangue la Austen o Dickens. La cosa è complicata, ma il bello di certe opere è proprio e anche la voglia che trasmettono di andare a scoprire o riscoprire. Un film può contenere queste cose, non tutte magari, ma può scegliere di esaltare gli elementi essenziali. E in alcuni tratti Jackson c'è pure riuscito (credo) in ISDA. É chiaro che, come dicevo, dipende dal tipo e livello dell'opera scritta. Kubrick secondo me ce l'ha fatta alla grande con Lolita: il film di Lyne, per me, è ridicolo.
Ciò significa che dobbiamo saper fare anche la valutazione opposta.
In qualche topic si parlava di Io non ho paura. A me, Ammaniti non piace. Ho letto il racconto due volte. Nonostante sia breve, ad un certo punto tanta era la pena causatami dalla lettura, che h dovuto ricominciare daccapo. Per curiosità vidi il film di Salvatores, un po' titubante, ma quello m'è piaciuto. Il fatto strano è che a Salvatores, il romanzo di Ammaniti, piace
Va be', su questo argomento mi vengono tante idee che alla fine non solo non riesco a scrivere tutto, ma quel che scrivo deve risultare un po' confusionario. Volevo solo aggiungere che (almeno per quanto mi riguarda, ma spero anche per te e per tutti) è sempre e solo una questione di curiosità.
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bigdrugo
Utonto incapace e markettaro
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 14.23 Oggetto:
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dovremmo cambiare il titolo del topic !
Trasposizioni cinematografiche!
meno male che non stiamo parlando di quelle dei fumetti... lì sarebbe un odissea!
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EggShen
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 14.35 Oggetto:
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bigdrugo ha scritto: | meno male che non stiamo parlando di quelle dei fumetti... lì sarebbe un odissea! |
E io vi leggerei e basta. Dei fumetti so che son colorati... ma mica tutti e che son su dei giornaletti... ma mica sempre
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bigdrugo
Utonto incapace e markettaro
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 14.45 Oggetto:
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in ogni caso...
siamo in un forum di cinema e dvd... A chi vuoi che non piaccia la realizzazione della trasposizione dei suoi romanzi preferiti ?
poi se fatta bene o male dipende da come lo affronta chi la fa e dalla sua competenza in manteria .oltre che dal budget a disp.
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EggShen
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 15.04 Oggetto:
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bigdrugo ha scritto: | A chi vuoi che non piaccia la realizzazione della trasposizione dei suoi romanzi preferiti ? |
Ti dirò, io non sento 'sta gran necessità. Può capitare di fantasticare su un soggetto, ma di desiderare "ardentemente" di vederlo adattato... Mi capita spesso di fare l'accoppiata: leggo il libro e mi vedo il film. Anzi, questa è una cosa mi piace fare tantissimo Provo una reale goduria a vedermi un film dopo essermi letto l'opera da cui trae origine. Chiedi al tizio nel mio avatar
In effetti per me ISDA è un po' una terra... ehm, no volevo dire... una via di mezzo.
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bigdrugo
Utonto incapace e markettaro
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 15.30 Oggetto:
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a me piace anche.... infatti spesso mi leggo il libro grazie alla prox realizz. del film.
discorso diverso per ISDA che lessi prima in tempi non sospetti..compreso l'hobbit ovviamente.. secondo me chi vuol leggere ISDA deve aver letto lo HOBBIT
Mi piace farlo molto per i fumetti.... purtroppo per 300 non ho potuto... mi chiedevano 25€ per un albo che per ora non posso spendere...
invece guida galattica x autostop. ho visto solo il film è mi ha deluso moltissimo... per me davvero stupido e brutto-
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DarkHawk78
Maggiordomo
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Inviato: Sab 24 Mar, 2007 17.10 Oggetto:
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bigdrugo ha scritto: | invece guida galattica x autostop. ho visto solo il film è mi ha deluso moltissimo... per me davvero stupido e brutto- |
Subentro per dire che il libro invece è favoloso. Come tutta la serie basata su Arthur Dent.
_________________ La Guida Galattica per gli Autostoppisti è un libro davvero notevole. E' stato aggiornato più e più volte nel corso degli anni, ed è stato rivisto da vari curatori. Innumerevoli viaggiatori e ricercatori hanno dato il loro contributo all'opera.
Telefilmania: serie TV con audio ITA all'estero
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