MONTREAUX / Il mondo della musica piange la morte di Lucio Dalla, uno dei più affermati cantautori italiani, con oltre 50 anni di attività artistica. Musicista di formazione jazz, Dalla si era riscoperto autore dei testi delle sue canzoni in una fase più matura della sua vita. La sua produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana.
Lucio Dalla era nato a Bologna il 4 marzo del 1943, e si è spento questa mattina a Montreaux, in Svizzera, per un infarto. Il cantautore era tornato quest’anno a solcare il palco dell’Ariston dopo 40 anni dalla sua ultima partecipazione. Al Festival di Sanremosi era presentato accompagnando al giovane cantautore Pierdavide Carone, con il quale aveva eseguito il brano Nanì, del quale è anche co-autore.
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Diobò... ci sono rimasto di stucco proprio..... cavolo era a Sanremo la settimana scorsa... e in concerto live ieri sera stessa (!)
E' proprio vero che andarsene è un attimo....
Ciao Lucio...
Link _________________ Il Braccio violento della legge è comunque meno violento del braccio tranquillo di Chuk Norris. Il diavolo ha le corna perché sua moglie va a letto con Chuck Norris.
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Inviato: Gio 01 Mar, 2012 13.34 Oggetto:
R.I.P _________________ " ... Wendy...tesoro..luce della mia vita.... ..ho detto che non ti faccio niente,solo quella tua testa di cazzo te la spacco in due!! "
Avrebbe compiuto 69 anni fra tre giorni.... (da cui la sua canzone "4 marzo 1943")
Ma poi come non ricordare "L'anno che verrà..." - "Caruso" - "Piazza Grande" - "4 Marzo 1943" - "Anna e Marco" - "Canzone".... e tantissime altre.... Era davvero un grande Artista.
E poi c'è quella STUPENDA... quella che forse lo identifica più delle altre.....
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Sanremo, la censura di Gesù Bambino e altri aneddoti Disse Lucio sul 4 marzo '43: "Lo musicai alle isole Tremiti senza strumento, cantandolo alla maniera dei cantastorie". E fu un trionfo.
«Non credo ci sia mai stato un Sanremo peggiore. Non perché la canzone di Pierdavide Carone è stata subito eliminata dalla giuria demoscopica, ma è inusuale un cantante che s'improvvisa sociologo e per cinquanta minuti tiene in ostaggio l'Ariston quando farebbe bene a cantare e basta». Così con il festival ancora "caldo" Lucio Dalla aveva liquidato quella festa di paese che è diventato Sanremo.
Ma per fortuna nessuno ricorderà Dalla per la performance dell'Ariston a far da "guest" a Pierdavide Carone. Anche se purtoppo è stata la sua ultima apparizione.
La prima apparizione a Sanremo, invece, fu esaltante per certi aspetti, e proprio all'opposto di questa ultima. Fu nel 1966 quando venne etichettato come uno un po' folle e certamente fuori le regole. Portava Paff... Bum! assieme agli Yardbirds di Eric Clapton e Jeff Beck, due icone della musica rock internazionale.
4/3/1943 Sanremo gli diede anche la consacrazione ufficiale. Era il 1971 e Lucio Dalla si presentò con la spledida 4/3/1943, scritta in collaborazione con Paola Pallottino, illustratrice di racconti per bambini: «Aveva scritto parecchi testi per me. Tra questi Gesù Bambino. Mi piacque. Lo musicai alle isole Tremiti senza strumento, cantandolo alla maniera dei cantastorie.» raccontò lui stesso anni dopo. Arrivò terzo, ma divenne un divo e anche di sinistra. A sua insaputa: «Ma stranamente mi etichettavano come un cantante di sinistra. La gente il giorno dopo mi fermava pre strada e mi chiamava compagno. Non che mi dispiacesse: ero sempre stato di sinistra. Solo che non mi pareva di aver interretato una canzone politica!»
La censura. Non sarà stata politica, ricorda Felice Liperi nella sua Storia della canzone italiana, ma incappò subito nella censura che come prima cosa le impose di cambiatre il titolo originale "Gesù bambino". Divenne così la data di nascita del cantautore, anche se la canzone non aveva nulla di autobiografico. Poi gli fu chiesto di cambiare una parte del testo, come raccontava spesso. Quella frase finale "e anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino" dopo una breve trattativa cambiò in "e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino".
«Qualcuno notò che la gente del porto non era necessariamente brutta gente, e un prete scrisse a un giornale per notare che anche lui giocava a carte e beveva vino, e non gli risultava di fare peccato - è scritto sul sito Musicaememoria - ma la canzone solo così poté andare a San Remo, classificarsi al 3° posto e raccogliere il successo che sappiamo, non solo italiano, ma internazionale (in particolare in Brasile, dove ne fecero versioni piuttosto fedeli Chico Buarque de Hollanda e Maria Bethania, con il titolo di Minha Història)».
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