Peer to peer, file sharing e diritti d'autore (copyright)

frrr · Utonto protestato Registrato: 17/01/07 20:17 Messaggi: 757 Status: Offline

pazzesco il mondo va proprio al contrario

Godfather

Gli Studios non mollano su Pirate Bay
Secondo rumors l’attacco delle major hollywoodiane metterebbe in discussione il processo di acquisizione del sito da parte di GGF

Pirate Bay continua a far parlare di sé. Dopo un primo processo che ha portato alla condanna dei suoi quattro gestori (Fredrik Neij, Gottfrid Svartholm Warg, Peter Sunde e Carl Lundström) e dopo il processo di acquisizione del portale da parte della software house svedese Global Gaming Factory (sebbene alcuni rumors in Rete riportino alcuni intoppi all’operazione; fra questi il parere negativo da parte dell’Mpaa), la Baia dei Pirati è stata nuovamente citata in giudizio da numerose case di produzione, tra le quali figurano le major americane, chiedendo nuovi provvedimenti e una nuova multa per il fatto che la Baia continui a diffondere in Rete materiale coperto da copyright. Il procedimento sarebbe indirizzato verso la proprietà del sito: da qui le indiscrezioni sull’acquisizione di Pirate Bay da parte di Global Gaming Factory. I vecchi gestori avrebbero infatti declinato ogni nuova responsabilità, e di conseguenza ogni addebito, proprio in riferimento al passaggio di proprietà del sito. L’accusa fa esplicito riferimento alla precedente sentenza: Pirate Bay non ha interrotto la propria attività nonostante la condanna. Da parte sua la nuova proprietà aveva già precedentemente dichiarato attraverso le parole del Ceo di GGF Hans Pandeya la ferma intenzione di rendere legale l’operato di Pirate Bay attraverso forme di risarcimento ai titolari dei diritti dei contenuti. Il progetto di GGF prevedeva un nuovo assetto per il sito con l’offerta dei servizi dietro pagamento di un canone di abbonamento. A coordinare l’operazione era stato chiamato l’ex Ceo di Grockster (celebre sito di p2p del dopo Napster) Wayne Rosso, che avrebbe però espresso alcune perplessità sulla fattibilità del progetto stesso, in primis per la mancanza di investitori.

Pirate Bay riceve attacchi anche dall’Italia
Le due associazioni dell’industria discografica Fimi e Fpm chiedono un risarcimento da 1 milione di euro

Dopo gli Studios cinematografici americani, anche i legali delle due associazioni dell’industria musicale italiana Fimi e Fpm hanno presentato una richiesta di risarcimento pari 1 milione di euro ai creatori e ai gestori del sito svedese di file sharing Pirate Bay (Fredrik Neij, Gottfrid Svartholm Warg, Peter Sunde e Carl Lundström). La richiesta si basa sulle evidenze raccolte nel corso del procedimento penale di Bergamo dove, nonostante l’impossibilità di ottenere l’oscuramento del sito, sia il Giudice per le Indagini Preliminari sia il Tribunale del Riesame di Bergamo, a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza nell’agosto del 2008, avevano ritenuto come Pirate Bay avesse comunque violato la normativa italiana sul diritto d’autore. Ad annunciarlo sono state direttamente Fimi e Fpm nella giornata di oggi attraverso un comunicato congiunto, nel quale Enzo Mazza (presidente Fimi) ha spiegato come "la richiesta di risarcimento si basa anche sul principio che vendendo il sito a terzi, i fondatori hanno confermato che l'intera operazione illecita dietro Pirate Bay altro non era che finalizzata a conseguire un fine di lucro e pertanto non è accettabile che qualcuno prenda i soldi e scappi senza rispondere dei danni".

fonte: e-duesse

Godfather

Il Partito dei Pirati anche in Germania
Si presenterà alle elezioni politiche di domenica con l’ambizione di superare il quorum del 5%

In Germania, alle elezioni politiche federali di domenica, concorrerà anche Die Piraten il partito dei pirati tedesco nato sulla scorta dell’omologa formazione in Svezia (che, lo ricordiamo, alle elezioni europee hanno ottenuto il 7%).
I dati parlano oggi di un totale di 8 mila iscritti al partito (mentre a inizio anno erano poco più di 700) e l’obiettivo del partito è ovviamente superare il quorum del 5% ( alcuni sondaggi li accreditano di un potenziale 6%). "Se anche non ce la faremo a entrare nel Bundestag, sicurezza e libertà sulla Rete diverranno temi visti in altro modo, con più attenzione, dal mondo politico", ha affermato Florian Bischof, capolista per Die Piraten a Berlino.

fonte: e-duesse

Godfather

Il diritto di copia privata? Non vale sempre
Importante sentenza del Tribunale di Milano. La prima in Italia

15/09/2009 10:39 - Può essere negato il diritto di copia. Sebbene la normativa sul diritto d’autore preveda la possibilità per il consumatore di realizzare una copia di un prodotto per utilizzo personale una sentenza del Tribunale di Milano - la 8787/09 depositata il 1° luglio - sovverte questo assunto. O meglio, sancisce (per la prima volta in Italia) che il diritto alla copia privata del consumatore viene scavalcato dal diritto del produttore di difendere con i sistemi anticopia un proprio prodotto. Tutto nasce (come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore) dalla denuncia sporta da un consumatore ai danni della Universal Pictures avente come oggetto il Dvd Pink Floyd Live at Pompeii. L’utente, non riuscendo a fare una copia del Dvd, ha citato in giudizio la major chiedendo una condanna per violazione della legge sul diritto d’autore. Ma gli avvocati difensori di Universal P. (Giorgio Mondini e Giacomo Bonelli) hanno prodotto una serie di argomentazioni che hanno portato il Tribunale di Milano a stabilire che non c'è parità di condizione tra «diritto di riproduzione e diritto di copia privata», e se la tecnologia adottata per proteggere il Dvd impedisce «anche l'esecuzione di una sola copia dell'opera», ciò «non costituisce violazione del diritto di copia privata».

fonte: e-duesse

pierlippa

Godfather

più che altro non sa usare DVD Shrink Lol

ToraToraTora

O forse voleva solo far passare il punto che gli utenti hanno diritto di farsi delle copie personali e di godere delle opere che hanno comprato con ogni mezzo a loro disposizione indipendentemente dal supporto di partenza. Che mi sembra sacrosanto.

Godfather

The Pirate Bay, è l’Ucraina la nuova Tortuga?
Il sito torrent starebbe cercando un nuovo approdo sicuro nell’Est Europa

The Pirate Bay, il sito svedese di peer to peer, starebbe cercando un approdo sicuro tra i server dei paesi dell’ex Unione Sovietica. Secondo i rumors della Rete, infatti, dopo che la corte distrettuale svedese ha intimato ai provider nazionali di cessare la fornitura dei servizi al sito, i Pirati della Baia starebbero cercando di spostare i propri server in Ucraina, dove le leggi sul diritto d’autore sono meno pressanti e dove avrebbe già trovato casa anche un altro celebre sito di file sharing, Demonoid.

fonte: e-duesse

Godfather

I successi dei cani antipirateria
In Portogallo, Malesia, Messico e America

Secondo quanto riportato da Corriere.it, la Guardia Nazionale Portoghese sta utilizzando, con successo, cani “speciali”, addestrati per scovare Cd e Dvd falsi. Attraverso il loro olfatto, infatti, gli animali sarebbero in grado di riconoscere l’odore del policarbonato e le sostanze plastiche di cui sono composti i dischi. I primi a essere impiegati nella lotta antipirateria sono stati due Labrador, Lucky e Flo, assoldati dall’Mpaa, l’associazione dell’industria cinematografica americana. Sempre secondo la notizia pubblicata da Corriere.it, la Mpaa ha patrocinato anche una tournée dei due cani in Usa e in Europa, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al problema della contraffazione di opere intellettuali. Oltre a Portogallo e Stati Uniti, ricorrerebbero ai cani “in missione speciale” anche Malesia e Messico.

fonte: e-duesse